venerdì 7 ottobre 2016

Attenti alla muffa e … agli antimuffa!

Se soffrite di asma, dermatiti e riniti ricorrenti, mentre vi preoccupate di migliorare le vostre condizioni di salute, sarebbe bene vi deste pensiero anche di indagare l’eventuale presenza di muffe nella vostra abitazione.
Se le fughe delle mattonelle sono diventate nere, e dietro i mobili o agli angoli dei muri sono comparse macchie grigioverdi, allora potete essere certi di avere trovato una possibile causa ai vostri malanni: le spore microscopiche delle muffe, infatti, una volta inalate, provocano in persone con basse difese immunitarie vari sintomi che vanno dalle irritazioni cutanee a quelle di naso, gola e occhi, dalla cefalea all’affaticamento, fino ad arrivare, in soggetti particolarmente allergici, a polmoniti da sensibilizzazione.

Le muffe traggono nutrimento dall’umidità, dallo sporco e da una grande varietà di materiali: legno, cellulosa, fibre vegetali, colle e vernici contenenti sostanze proteiche.
Il controllo della temperatura e dell’umidità ambientale è molto importante. Le specie fungine più diffuse negli edifici (quelle appartenenti ai generi Aspergillus e Penicillium) possono riprodursi agevolmente in un intervallo che va dai 20 ai 30 gradi e la presenza di condensa o eccesiva umidità condiziona fortemente la crescita delle colonie.

In Germania è stato constatato che molti prodotti utilizzati per eliminare il problema in realtà sono ancora più dannosi delle stesse spore della muffa per via del rilascio nell’aria di sostanze per niente salutari.
Che fare allora?

Prima di tutto è necessario regolare il microclima ambientale domestico e arieggiare i locali minimo due tre volte al giorno. Le finestre di cucina e bagno, le stanze dove si forma maggiormente il vapore acqueo, vanno aperte spesso.
Bisogna poi controllare – ed eliminare – l’eventuale presenza di infiltrazioni d’acqua attraverso la struttura dell’edificio. Anche l’impianto di condizionamento va pulito e disinfettato periodicamente per evitare la formazione di condensa.

La muffa esistente va tolta con la candeggina, la parete interessata una volta asciutta va scartavetrata bene poi di nuovo va passata con la candeggina e rifatta asciugare. Infine si ritinteggia con prodotti traspiranti naturali a base di calce.

Tutte le operazioni fino alla ritinteggiatura finale vanno fatte con i guanti e con una mascherina per evitare di venire a contatto con le spore.

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