domenica 25 settembre 2016

Partorire in casa

In ospedale, in clinica o a casa. La scelta del luogo in cui ci si dispone ad accogliere un nuovo essere umano, il nostro bambino, deve essere fatta con consapevolezza.
La cosa più importante, in un momento così delicato e speciale della vita, è avere qualcuno che ci sostenga con rispetto e competenza. Ma una donna, al momento del parto, ha anche bisogno di un ambiente intimo, silenzioso (tutt’al più armonizzato da una musica che gradisce), piacevolmente caldo e privo di estranei. Ha bisogno di potersi muovere liberamente e di scegliere la posizione a lei più adatta per partorire, di un’ostetrica esperta che rispetti i suoi tempi e i suoi bisogni ma sappia anche intervenire in modo corretto se si presentasse un problema.

In genere le sale parto di ospedali e cliniche non sono ambienti intimi e silenziosi. Spesso accade che medici e ostetriche si debbano dare il cambio, se le cose vanno molto per le lunghe. L’illuminazione al neon è forte e fredda, la temperatura è bassa. Non c’è musica, solo i dialoghi degli operatori, a volte pure a voce troppo alta.
Forse tutta la tecnologia disponibile ci dà più sicurezza. Eppure è possibile, e altrettanto sicuro, metter al mondo nostro figlio in un luogo maggiormente accogliente: la nostra abitazione.

Si parlerà approfonditamente di questa opportunità ad un convegno nazionale che si svolgerà il prossimo 29 ottobre a Milano.  Obiettivo del convegno è quello dare informazioni scientifiche e esperienziali intorno ai temi della cura extraospedaliera nell’ambito della maternità. Ci saranno ostetriche di varie regioni tra le relatrici e altri professionisti coinvolti nel contesto socioculturale legato alla nascita.
La partecipazione al convegno è gratuita ma, entro il 15 ottobre,  è necessario compilare e inviare il modulo di iscrizione, come indicato in questa pagina www.nascereacasa.it dove è possibile leggere anche il programma.

Il parto in casa è una possibilità in più e, probabilmente, non tutte le donne la percepiscono come una scelta giusta.
Quello che mi sento di consigliare è di informarsi molto durante i primi mesi della gravidanza in modo da poter scegliere con consapevolezza come e da chi farsi seguire e dove partorire.



2 commenti:

  1. Buongiorno, sono una attiva sostenitrice del parto in casa e per questo ho letto volentieri il suo post. Le donne dovrebbero essere informate e avere possibilità di scegliere il luogo dove partorire

    RispondiElimina
  2. Cara Birretta ha ragione, ci vuole più informazione. Per poter scegliere si deve conoscere.
    Il parto in casa è una pratica diffusa e ben organizzata all'estero, specie nei Paesi Bassi, nei Paesi francofoni e latini purtroppo incontra ancora molte reticenze. Da un lato è senza dubbio una possibilità poco pubblicizzata, dall'altro alcune donne sono intimorite da questa esperienza.
    E' una scelta che necessita di tre condizioni indispensabili: una gravidanza normale, un parto che non presenti a priori particolari difficoltà (presentazione podalica, malformazioni o malattia riconosciuta del nascituro, patologia della madre) e la presenza di un'ostetrica di fiducia. Chi l'ha fatta non se ne è pentita e la racconta come un'esperienza eccezionale.
    La ringrazio per l'apprezzamento del post, a presto!
    Valentina

    RispondiElimina